Vi sentite sopraffatti dai troppi cerchi aperti? Oggi vi racconto il segreto dei camerieri viennesi!
Vi sarete sicuramente accorti che quando avete appena finito di guardare un episodio della vostra serie tv preferita, non riuscite a fare a meno di andare subito all’episodio successivo, non è così? Sapevate che vi riguarda anche a lavoro e che può essere abbastanza fastidioso se non gestito?
Questo fenomeno ha un nome e si chiama effetto Zeigarnik, dal nome della psicologa lituana che lo ha scoperto.
La scoperta dell’Effetto Zeigarnik
Siamo negli anni venti, a Vienna. Bluma Zeigarnik siede in un affollato ristorante della capitale austriaca e c’è un particolare nel comportamento dei camerieri che la colpisce. Si accorge che gli stessi sembrano ricordare perfettamente le ordinazioni non ancora eseguite o in corso di esecuzione. Ma al contrario sembrano dimenticare quasi all’istante le comande già concluse.
Questo meccanismo automatico, è funzionale alla nostra mente per proteggersi dal sovraccarico informativo. Il cervello fa piazza pulita di cià che risulta terminato mentre tende a riproporre quanto è ancora “aperto”, non concluso, da fare.
Furbo no? Da un certo punto di vista, molto. Ma alla luce di questo dobbiamo imparare a scendere a patti con il nostro cervello.
Implicazioni per il nostro quotidiano
Questo strano “problema di memoria” ha forti implicazioni per il nostro quotidiano. In altre parole, quando incominciamo a fare qualcosa, prendiamo un impegno o avviamo un nuovo progetto, scatta nella nostra mente il bisogno di chiudere il cerchio aperto ovvero di concludere questa attività.
Se l’attività viene interrotta, questo bisogno rimane insoddisfatto e il compito rimane nella nostra memoria continuando ad assorbire le nostre risorse mentali. Immaginate di avere tanti cerchi aperti che vi ronzano nella mente, tante cose incompiute che dovete ancora gestire, come vi sentite?
La cosa più utile da fare, onde evitare che le informazioni e le azioni incompiute interrompano costantemente il nostro flusso di lavoro e la nostra produttività, è catturarle in una mente esterna (come per esempio una to-do list), ma non è l’unico modo!
Come gestire l’Effetto Zeigarnik
Adesso che siamo a conoscenza di questo strano effetto che, diciamocelo, è veramente molto pesante da sopportare, se vogliamo possiamo gestirlo e ci sono vari modi per farlo… qui ve ne consiglio quattro:
- Chiudere i cerchi aperti: Quando possibile, chiudere i cerchi aperti per liberare la mente o eliminarli ove necessario.
- Utilizzare una mente esterna: Scrivere i compiti incompiuti in una lista può aiutare a “scaricarli” dalla mente.
- Impostare dei checkpoint: Per progetti più grandi, definire tappe intermedie può dare un senso di completamento.
- Praticare la consapevolezza: Riconoscere l’effetto Zeigarnik quando si verifica può aiutare a gestirlo meglio.
Ricordamoci di questo: conoscere e gestire l’Effetto Zeigarnik può migliorare di molto la nostra produttività e il nostro benessere mentale. Non lasciamo che i compiti incompiuti occupino la nostra mente – prendiamone il controllo!
L’Organizzazione che funziona
SCRIVERE LIBERA LA MENTE E TI AIUTA A MANTENERE ALTA LA CONCENTRAZIONE.
Se scrivere è il primo passo da fare per chiudere i tuoi cerchi aperti, ci sono diversi metodi e accorgimenti che puoi utilizzare per creare un’efficace sistema di liste che funzioni per te.
All’interno di questo mio articolo trovi una guida specifica per aiutarti a progettare le tue liste, mantenerle nel tempo e aumentare la tua organizzazione e la tua produttività, sul lavoro e non solo.